Il ciclo de I Rougon-Macquart
1-La
fortuna dei Rougon (La fortune des Rougon) è il primo dei
romanzi del ciclo de I Rougon-Macquart dello scrittore francese Émile Zola
pubblicato nel 1871.
Trama
La vicenda si svolge a Plassans, una piccola cittadina della
Provenza, e narra la storia di due famiglie antagoniste, i Rougon e i Macquart,
tra la fine del Settecento e il 1851.
Adelaïde Fouquet, di carattere isterico e maniaco, ha
sposato un Rougon, di mestiere giardiniere, ed è diventata l'amante di Macquart
un ubriacone che si arricchiva con il contrabbando. Dal marito ha un figlio,
Pierre; da Macquart ha due figli, Ursule e Antoine.
Arrivati alla seconda generazione vi sono tra i figli già
due elementi con problemi: un figlio è alcolizzato e l'altro è tisico. Si
giunge così alla terza generazione dove, su undici figli appartenenti a tre
famiglie, si contano quattro malati e due di debole costituzione.
I Rougon legittimi e i Macquart illegittimi provano
reciprocamente un grande odio che si acuisce allo scoppiare della rivoluzione
del 1848 e per tutto il periodo che porta al Secondo Impero.
Tra i nipoti legittimi di Adelaïde (figli di Pierre, che ha
sposato Felicité, la figlia di un ricco commerciante d'olio ottenendo grossi
vantaggi) solamente il dottor Pascal non si preoccupa di arricchirsi e rimane
nel paese per studiare scienze naturali, Eugène decide di recarsi a Parigi per
trovar fortuna e Aristide raggiunge presto il fratello e si mette nel
giornalismo.
Antoine Macquart ha tre figli (Lise, Gervaise e Jean), è
repubblicano e odia profondamente i Rougon che vogliono fare carriera con
l'appoggio dei preti e dei nobili. Durante le giornate del dicembre 1851 i
rapporti tra le due famiglie peggiorano. I Rougon sembrano stare dalla parte
del Principe residente e appoggiare la sua opera restauratrice non disdegnando
lotte e tradimenti, mentre Antoine Macquart, che non si mostra certo da meno
della famiglia rivale, fa cadere, per denaro, gli amici repubblicani in un
trabocchetto. Non tutti i Macquart però sono simili e tra loro vi è il giovane
Silvère Mouret, figlio di Ursule, che crede veramente nella causa repubblicana
e si mette dalla parte degli operai organizzando nelle campagne bande armate.
Silvère conosce Miette, la figlia di un contrabbandiere in
carcere per l'assassinio di un gendarme, e se ne innamora, le dà protezione e
presto la ragazza diventa l'eroina degli uomini in rivolta ma muore in un
combattimento e verrà sepolta avvolta dalla bandiera rossa simbolo dei
rivoluzionari.
Silvère viene preso prigioniero e abbandonato al suo destino
dallo zio Pierre che avrebbe potuto salvarlo e viene assassinato da un gendarme
mentre i Rougon si danno da fare senza scrupoli per ottenere ricchezze e
cariche di prestigio all'arrivo del prefetto napoleonico.
2-La
cuccagna (titolo originale La curée) è il secondo romanzo dello
scrittore francese Émile Zola appartenente al ciclo de I Rougon-Macquart,
pubblicato nel 1871.La prima versione italiana, tradotta da C. Dassato, fu
pubblicata nel 1880 da Simonetti con il titolo La caccia ai milioni.
Trama
La vicenda si svolge nella Parigi imperiale dove arriva dopo
il 2 dicembre, con l'aiuto del fratello Eugène che ha partecipato al colpo di
Stato del 18 brumaio, Aristide Rougon pieno di ricchezza e piaceri. Aristide,
con l'aiuto della sorella Sidonie, riesce a fare una rapida carriera negli
affari sposando in seconde nozze la figlia del ricco Béraud Du Châtel, Renée.
Approfittando del clima del momento e della ricostruzione che si sta facendo
del centro della città, fa molte speculazioni aumentando così il suo capitale.
Mentre Aristide è preso dai suoi poco puliti affari e da altri amori, arriva a
casa, uscito dal collegio, il figlio di primo letto Maxime che, allevato da
Renée, ne diventa l'amante dopo una decina d'anni. Aristide scoprirà la
relazione, ma l'accetterà in silenzio in cambio del contratto di vendita di
alcuni terreni (dono di nozze a Renée della zia) nella periferia di Parigi sui
quali stava operando una speculazione, contratto firmato dalla stessa Renée.
Ormai completamente corrotta e sul limite della follia, la giovane protagonista
morirà di meningite e sarà il padre che ne pagherà i cospicui debiti presso il
suo couturier Worms.
3-Il
ventre di Parigi
Trama
Il protagonista del Ventre di Parigi, Florent, è un giovane
a suo tempo individuato come un oppositore del governo di Napoleone III e per
questo motivo deportato in Guyana. Sette anni dopo, Florent, evaso dal carcere,
torna a Parigi e ritrova il fratellastro Quenu, che egli aveva allevato
rinunciando agli studi. Quenu si è nel frattempo creato una posizione
economica: ha una bottega di salumaio nella zona delle Halles, il grande
mercato alimentare parigino, e una moglie, Lisa Macquart (figlia di Antoine),
bella e invidiata. Florent si trova impigliato tra la meschinità e gli intrighi
che caratterizzano l'ambiente dei piccoli negozianti. Nel suo ingenuo fervore,
pensa di poter portare avanti i suoi ideali repubblicani, organizzando un
complotto contro il governo. Sarà la cognata Lisa a denunciarlo, provocandone
l'arresto e una deportazione.
4-La
conquista di Plassans (La conquête de Plassans)
Trama
La vicenda si svolge a Plassans, la culla dei
Rougon-Macquart, una piccola città immaginaria simile a Aix-en-Provence alla
quale Zola si ispira e il romanzo può considerarsi sotto molti aspetti come la
continuazione del primo romanzo del ciclo, La fortuna dei Rougon del 1871. La
sua trama ruota attorno alla figura di un chierico e ai suoi intrighi politici
che avranno conseguenze disastrose per alcuni degli abitanti della cittadina.
All'inizio del romanzo la vita domestica di François Mouret
e di sua moglie e cugina Marthe, nata Rougon, appare nell'insieme serena, anche
se François soffre di un disturbo ossessivo e Marthe risente chiaramente di una
forma di malattia mentale che Zola fa risalire alle tare ereditarie della
famiglia Rougon-Macquart.
Costoro hanno tre figli: Octave, Serge e Desirée. Octave è
il figlio maggiore, ragazzo intelligente ma irresponsabile, Serge è il minore e
il suo carattere è tranquillo ma introverso e Desirée soffre di handicap
mentale.
La loro vita
familiare viene distrutta dall'arrivo di uno strano chierico, l'abate Faujas, e
di sua madre, che affittano una stanza nella casa dei Mouret. Lentamente emerge
che il misterioso straniero è arrivato in città per cercare di vincere
l'influenza delle forze politiche attraverso una serie di intrighi
machiavellici, trame, calunnie e insinuazioni procedendo a confondere la vita
dei Mouret a tal punto che il debole François finisce in un istituto mentale,
mentre la povera Marthe impazzisce veramente.
La reazione della gente della città è descritta in modo
esemplare da Zola e le tattiche dei gruppi che si trovano a resistere alle
macchinazioni dell'Abate Faujas sono molto acutamente osservate.
La narrazione si mantiene per tutto il romanzo ad un ritmo
incalzante che serve a costruire un clima di sorprendente violenza e orrore.
Anche se il romanzo mette in evidenza la battaglia tra gli interessi del clero
e l'influenza politica governativa nella città di provincia del Secondo Impero,
la sua forza non sta tanto nella descrizione del mondo politico, ma nel suo
dramma umano.
5-La
colpa dell'abate Mouret (titolo originale La Faute de l'abbé
Mouret) è il quinto volume appartenente al ciclo de I Rougon-Macquart.
Trama
Serge Mouret, figlio di François Mouret (a sua volta figlio
di Ursule Macquart, figlia di Adelaïde Fouquet) e della cugina Marthe Rougon
(figlia di Pierre Rougon, figlio di Adelaïde Fouquet), è un giovane abate di un
villaggio del mezzogiorno della Francia dal carattere mite e buono. Egli vive
in un presbiterio romano insieme alla sorella Desirée nella certezza della sua
fede convinto che i peccatori devono essere aiutati a superare le loro
debolezze.
Nello stesso paese vive frate Archangias, uomo dal carattere
violento, che rimprovera Mouret per la sua bontà dal momento che egli è
convinto che il peccato debba ad ogni costo essere sterminato.
Un giorno il giovane Mouret accompagna lo zio materno, il
dottor Pascal Rougon che si recava a visitare il guardiano del grande parco il
"Paradou", un uomo materialista e misantropo di nome Jeanbernat, che
era ammalato, nella speranza di riuscire a convertirlo.
Insieme a Jeanbernat vive la giovane nipote Albine in piena
libertà nella natura e quando poco tempo dopo Mouret viene condotto dallo zio
al Paradou nella speranza di guarirlo da una febbre mortale che lo aveva
assalito, il giovane abate, sotto le cure di Albine, si abbandona allo
splendore del luogo e si lascia andare alla tenerezza per la giovane della
quale si innamora.
I due giovani trascorrono così giorni pieni di felicità fino
a quando il frate Archanias, che voleva distogliere dal peccato Serge, riesce
ad allontanarlo da quel luogo e da Albine. Serge ritorna così alla sua vita di
sempre tormentato inoltre dal peccato commesso trascorrendo le ore e i giorni
nella preghiera e nella sofferenza. Quando Albine si reca al presbiterio dove
viveva Serge per convincerlo a ritornare con lei, egli oppone resistenza e si
rivolge ancora di più a Dio. In un momento di debolezza si recherà ancora una
volta al Paradou ma sarà la volta in cui dirà addio per sempre alla fanciulla
amata e mentre egli crede di compiere così la sua ascesi, Albine, che non si dà
pace per l'abbandono, non riesce più a sentire l'incanto di quel giardino e,
riempita la sua stanza di fiori dal profumo intenso, muore soffocata nel sonno
portando con sé la creatura che portava nel grembo.
Serge, pieno di dolore ma sereno, metterà l'ultima zolla di
terra sulla tomba di Albine concludendo con il sacrificio la sua sofferenza.
6-Sua
Eccellenza Eugène Rougon (Son Excellence Eugène Rougon)
Il romanzo si focalizza sui livelli più alti del governo del
Secondo Impero francese, segue la carriera di Eugène Rougon e di una decina di
suoi amici che speculano sui favori politici per ottenere guadagni personali e
abbraccia la vita pubblica e personale dell'imperatore Napoleone III.
Vice del Deux-Sèvres della Seconda Repubblica Eugène Rougon,
egli contribuisce al colpo di Stato del 2 dicembre 1851 entrando poi nel
Senato. All'inizio del romanzo Eugène Rougon è presidente del Consiglio di
Stato. La vicenda si svolge nell'arco di tempo che va dal 1856 al 1861.
Eugène Rougon, figlio maggiore di Pierre e Félicité Rougon,
venne introdotto la prima volta nel romanzo “La fortuna dei Rougon” come
elemento chiave nel colpo di Stato del 1851 che istituì Napoleone III come
imperatore dei francesi.
L'autore segue e descrive tutte le manovre di Eugène per
stabilire il controllo dei suoi parenti sulla città di Plassans e gettare
quindi le basi per la solidificazione e la fortuna della famiglia. Eugène
intanto, entrato nella cerchia di Napoleone, rimane a Parigi per continuare la
sua ricerca di potere.
I fratelli di Eugène sono Pascal, personaggio principale del
romanzo “Il dottor Pascal”, e Aristide, la cui storia è raccontata in La
cuccagna e Il denaro. Eugène ha anche due sorelle: Sidonie, che appare in La
cuccagna e Marthe, uno dei personaggi del romanzo La conquista di Plassans.
Il romanzo ha inizio nel 1857 e vede Rougon in conflitto con
l'imperatore costretto a dare le dimissioni da premier prima di poter essere
respinto.
Questo pone i piani ed i sogni degli amici di Rougon nel
limbo, in quanto contavano sulla sua influenza politica per ottenere diversi
favori personali.
Il suo più grande alleato e il suo avversario più grande è
però Clorinde Balbi, una donna italiana di dubbie origini e dagli intenti
subdoli. Clorinde, che desidera il potere quanto Rougon ma che essendo donna è
costretta ad agire dietro le quinte, si innamora di Eugène ma Rougon rifiuta di
sposarla perché crede che due personalità dominanti come le loro porterebbero
alla reciproca distruzione.
Eugène la incoraggia così a sposare M. Delestang, un uomo
molto ricco che può però essere facilmente maneggiato, mentre lui prenderà come
moglie una nullità che non possa ostacolare le sue ambizioni.
Rougon intanto viene a conoscenza di un attentato che si sta
tramando per colpire l'imperatore ma decide di non prendervi parte. Di
conseguenza, dopo il tentativo fallito di Felice Orsini nel 1858, Eugène viene
promosso dall'imperatore Ministro degli Interni con il potere di mantenere la
pace e la sicurezza nazionale ad ogni costo. Rougon utilizza questa opportunità
per punire i suoi avversari politici, anti-imperialisti, e premiare gli amici
che gli erano rimasti leali affidando loro onori, cariche e impegni politici.
Grazie alla sua influenza, Delestang viene eletto Ministro dell'Agricoltura e
del Commercio.
Ma mentre il potere di Rougon si espande i suoi amici, nonostante
egli cerchi di soddisfare le loro richieste personali, iniziano ad abbandonarlo
perché ritengono che egli non abbia fatto abbastanza per loro e quello che ha
fatto o non è stato abbastanza buono o ha avuto conseguenze disastrose in modo
da non essere stato di aiuto per tutti. Inoltre essi lo considerano ingrato
visto tutto il lavoro che sostengono di aver fatto per essere riusciti a
reintegrarlo come Ministro.
Alla fine Rougon è coinvolto in numerosi grossi scandali
sulla base dei favori che ha propagato al suo gruppo e al centro di tutto
questo conflitto vi è Clorinde. Infatti il potere della donna è ora maggiore di
quello di Rougon e la sua influenza è a livello più alto e su scala
internazionale essendo diventata l'amante dell'imperatore. Clorinde, avendo ora
il sopravvento, è in grado di punire Rougon per il suo rifiuto di sposarla.
Per reprimere l'opposizione politica e personale Rougon
decide di presentare le sue dimissioni nei confronti dell'imperatore fiducioso
che esse non saranno accettate. Tuttavia esse vengono accettate e Delestang
viene eletto ministro degli Interni.
Il romanzo si conclude nel 1862 quando l'Imperatore
riammette al suo servizio Rougon con la carica di Ministro senza portafoglio,
dandogli un potere senza precedenti sulla scia della unificazione italiana.
Apparentemente il compito della carica sarebbe quella di riconfigurare il paese
con linee più liberale, ma in realtà Rougon ha mano libera per schiacciare la
resistenza, ridurre l'opposizione e controllare la stampa.
7-L'ammazzatoio
(L'Assommoir, conosciuto in italiano anche come Lo scannatoio)
« "Gervasia aveva aspettato Lantier fino alle due del
mattino, poi, tutta tremante per essere rimasta all'aria pungente della
finestra in camicia, s'era gettata di traverso sul letto e si era assopita,
febbricitante, con le guance umide di pianto". » (Incipit de
L'ammazzatoio)
Il libro narra la storia della vita di Gervaise Macquart,
una giovane lavandaia dipendente, trasferitasi a Parigi con il fidanzato
Auguste Lantier e i due figli Étienne e Claude. Dopo aver vissuto in modo
dissoluto, una volta finiti i risparmi della coppia, Lantier scappa di casa per
un'altra donna e Gervaise si ritrova a vivere da sola, con i due figli, in un
piccolo appartamento. Si innamora però di Coupeau, che le pare subito un uomo
onesto: non beve, ha un lavoro come zincatore ed è disposto a sposarla
nonostante le difficoltà. Poco dopo il matrimonio, nasce la figlia Nanà.
Una volta sposata e trasferitasi, Gervaise, grazie ad un
prestito da parte di una sua nuova coinquilina, riesce ad aprire una lavanderia
in proprio e a condurre una vita benestante: l'apice è rappresentato da un
superbo e imponente pranzo, offerto dalla lavandaia per il suo compleanno che
impegna i risparmi e le fatiche della famiglia.
Tuttavia non mancano i problemi: Coupeau temporaneamente in
malattia a causa di un incidente sul lavoro inizia a prendere cattive abitudini
dandosi all'alcool ed alle cattive frequentazioni, rifiutandosi infine di
tornare al suo onesto e duro impiego, e spendendo in fretta i suoi guadagni
nella distilleria di padre Colombe, chiamata "L'Assommoir". A ciò si
aggiunge il ritorno di Lantier dalla fallita esperienza amorosa, a cui viene
accordato di condividere l'appartamento. Egli vive però come una sanguisuga,
senza pagare l'affitto ma, anzi, scialacquando i risparmi di Gervaise e
istigando Coupeau a bere.
In breve tempo la famiglia cade in rovina: Nanà scappa di
casa per andare a vivere come ballerina nei locali notturni, mentre Coupeau
impazzisce a causa dell'alcool ed è ricoverato più volte in un manicomio. Nel
frattempo va in rovina anche la bottega di Gervaise, che è costretta a venderla
insieme all'appartamento ad una sua amica, su suggerimento di Lantier, che ne è
l'amante, per farne una confetteria.
Dopo la morte di Coupeau per gli effetti dell'abuso di
alcool, Gervaise si ritrova a vivere da sola in un piccolo monolocale e si dà
anche lei all'alcoolismo, fino alla morte nella miseria di un piccolo
sottoscala, ultimo alloggio della donna.
Nel frattempo, la confetteria va in rovina anch'essa per
causa di Lantier: il locale viene rilevato dalla figlia del trattore, per
mettere su una tripperia; per Lantier è un'altra occasione per vivere alle
spalle di una donna.
8-Una
pagina d'amore (Une page d'amour)
La storia si svolge nel 1854-1855. All'inizio del romanzo
Hélène è ormai vedova da 18 mesi e vive in una villetta alla periferia di
Parigi con la figlioletta ammalata e molto legata alla madre. Per evitare alla
bambina ogni inquietudine Hélène conduce una vita isolata sacrificando con
serenità la sua bellezza e la sua gioventù.
Ma una notte Hélène si sente male e in preda alla paura
chiama un suo vicino di casa, il dottor Henri Deberle, perché la vada a curare.
Quella stessa settimana, ormai guarita, Hélène va a ringraziare il Dottor
Deberle e fa amicizia con sua moglie Juliette e la sua cerchia di amici, tra
cui il signor Malignon, un uomo bello e ricco, particolarmente ben visto nella
società femminile.
Deberle si innamora di Hèlène che all'inizio cerca di
resistere alla passione e rifiuta ogni incontro ma un caso fortuito vuole che i
due s'incontrino. Purtroppo la bambina di Hélène, che fin dall'inizio aveva
dimostrato una incontrollabile gelosia nei confronti di Deberle, per aspettare
il ritorno della mamma si espone a lungo al freddo e, ammalatasi, muore.
Hèléne, colpita dai rimorsi, rinuncia quindi all'amore per
Deberlene e qualche anno dopo ricomincia la sua vita incolore accanto ad un
uomo, bravo e onesto, propostole da un abate amico di famiglia.
9-Nanà
Nanà, cioè la ragazza di tutti, viene dal basso, e cerca in
tutti i modi “rispetto” nella società parigina. Figlia di Gervaise e Copeau, i
protagonisti de L'Assommoir, è sfuggita al disastro economico dei genitori.
Riscuote un grandissimo successo a teatro, pur non sapendo né cantare né
recitare. Ma smetterà presto di fare l’attrice per dedicarsi alla sistematica
dilapidazione del patrimonio di tutti i suoi amanti. È incapace di amare, anche
il suo figlioletto Luigino, che comunque muore di vaiolo a soli tre anni, e
odia e disprezza tutti i suoi amanti. È causa di suicidi, di divisioni, di
arresti e sembra far “marcire” tutto quello che tocca. Alla fine marcirà anche
lei, sfigurata dal vaiolo, e morirà in una camera d’albergo mentre fuori
esplode lo sciovinismo dei parigini per la guerra dichiarata alla Prussia.
10-Quel
che bolle in pentola (1882, in orig. Pot-Bouille) è il decimo
volume de I Rougon-Macquart di Émile Zola.
Più che di trama, bisognerebbe parlare di una visita
dettagliata di ogni appartamento di un palazzo di rue de Choiseul, dove abitano
personaggi presi da meschinità e vizi più o meno nascosti. Octave Mouret (già
apparso in La conquista di Plassans) ha 22 anni ed è ospitato in casa dai
Campardon. Altre famiglie sono i Duveyrier (odiati da tutti e misteriosi), i
Josserand, i Vabre (la cui moglie Berthe è figlia dei precedenti e si è sposata
per sfuggire alle imposizioni della madre Eleanor) e i Pichon.
Il giovane Octave
trova lavoro come venditore in un negozio della zona, dove corteggia la moglie
del figlio del proprietario, Valérie Vabre, considerata da tutti un'isterica,
che lo rifiuta. Poi passa a corteggiare Caroline Deleuze, moglie del proprio
capo, Charles Hédouin, e infine diviene l'amante di Marie Pichon, sua vicina
annoiata a proposito della quale si suggerisce possa essere il padre della
seconda dei suoi tre figli. Ma le sue storie "parigine" non terminano
qui e Octave ha anche una relazione amorosa con Berthe (moglie di Auguste
Vabre, il cui matrimonio è solo di facciata).
Tutte queste vicende sono spiate da Gasparine, nemica di
Caroline e ospite appunto di Berthe. Alla fine del romanzo Octave sposa
Caroline, nel frattempo divenuta vedova, e diventa proprietario del negozio (il
cui sviluppo da piccolo negozio in grande magazzino si trova in Al paradiso
delle signore).
11-Al
paradiso delle signore (Au bonheur des dames)
La protagonista del romanzo è una giovinetta di nome Denise
che dopo l'improvvisa morte dei genitori, negozianti, ha dovuto abbandonare
Valognes, sua città natale, e trasferirsi a Parigi con i fratelli più piccoli,
Jean e Joseph, fidandosi dello zio Baudu, un mercante che sostiene di aver
trovato nella capitale francese la fortuna.
Presto però si accorge che lo zio è sull'orlo della rovina
come tanti altri mercanti del quartiere che sono stati spiazzati dalla
concorrenza fatta dallo spregiudicato Octave Mouret che ha aperto un grande e
moderno magazzino.
Octave Mouret, che è un grande conquistatore e anche
conoscitore dell'animo femminile, riesce a sfruttare due sue amanti per
ottenere azioni e alleati anche se poi, con grande cinismo, le abbandona quando
costoro non servono più.
Denise, con grande dispiacere dello zio, pur di lavorare è
costretta a farsi assumere come commessa al magazzino "Al paradiso delle
signore" dove, grazie alla sua grazia e fierezza, conquista l'ammirazione
degli uomini e l'odio delle donne ma continua a combattere con coraggio per sé
e per i suoi fratelli.
Il pericolo maggiore per Denise è però la natura dei suoi
sentimenti. Infatti ella si sente attratta fin dall'inizio da Mouret che, a sua
volta, è rimasto attirato dalla grazia scontrosa ma determinata della ragazza.
Ma quando Mouret le si rivolge avanzando proposte, Denise trova la forza per
allontanarlo perché non sopporterebbe di essere per lui solamente un'avventura.
Octave, che soffre per questo rifiuto, cambia il suo
abituale atteggiamento e appare più ingentilito. Denise intanto riesce ad
affermarsi sempre di più nell'azienda fino a raggiungere un posto rilevante.
Octave, che l'ama e l'ammira, si dichiara ancora una volta e dopo una
tormentosa lotta i due si sposano felicemente.
12-La
gioia di vivere (La joie de vivre)
La vicenda del romanzo ha inizio nel 1863 e copre l'arco di
dieci anni. Pauline, alla morte dei genitori, va a vivere con i Chanteaus,
parenti da parte di suo padre, nel borgo marinaro di Bonneville a circa 10
chilometri da Arromanches-les-Bains in Normandia.
Zola contrappone l'ottimismo di Pauline e la sua serenità
d'animo con la malattia, il risentimento e la depressione prevalenti nella
famiglia Chanteau. In particolare il figlio diciannovenne Lazare, uno studioso
degli scritti di Schopenhauer, è convinto della futilità della vita e intriso
di pessimismo e nichilismo che egli cerca di esprimere in un incompiuta opera
dal titolo "Symphony of Sorrow".
Nel corso di diversi anni una serie di rovesci finanziari
costringe Mme. Chanteaus a "prendere in prestito" denaro dalla
successione di Pauline. Lazare investe in una fabbrica per estrarre minerali
dalle alghe e il suo progetto di costruire una serie di pontili e dighe per
proteggere Bonneville dalle onde batteriche - e il successivo fallimento di
entrambe le imprese - ridurranno ancora di più la fortuna di Pauline.
Attraverso tutte queste vicende, Pauline mantiene però la sua visione
ottimistica verso la vita e l'amore per Lazare e per i suoi genitori. Alla fine
l'amore si estende a tutta la città poiché Pauline fornisce denaro, cibo e
sostegno ai poveri di Bonneville, nonostante la loro evidente avidità e
degenerazione. A poco a poco in Mme. Chanteau cresce il risentimento verso
Pauline che viene accusata di essere avara, ingrata, egoista e di essere la
sfortuna della famiglia. Anche sul letto di morte Mme. Chanteau non è in grado
di superare il suo risentimento e accusa Pauline di volerla avvelenare quando
lei tenta di curarla.
Pur essendo Lazare e Pauline sentimentalmente ma tacitamente
impegnati, Pauline lo lascia libero in modo che egli possa sposare Thibaudier
Louise, figlia di un ricco banchiere che sta trascorrendo le sue vacanze con la
famiglia Chanteaus. Il loro matrimonio risulterà però essere infelice e il
comportamento ossessivo- compulsivo di Lazare raggiunge l'apice ed egli è
sempre più preso dalla paura della morte.
L'incapacità di Lazare di mantenere un lavoro subordinato e
la sua evidente apatia aumenta l'infelicità del matrimonio. Louise dà alla luce
un bambino apparentemente morto, ma Pauline riesce a salvargli la vita
immettendo, bocca a bocca, aria nei suoi polmoni.
Il romanzo si conclude 18 mesi più tardi quando ormai il
piccolo Paul sta crescendo in buona salute mentre tra Louise e Lazare cresce
ancor più la tensione e Bonneville viene completamente distrutta dalle onde.
Il suicidio di un servo di famiglia porta il romanzo a una
stretta, con M. Chanteau che, distrutto dalla gotta e in agonia, inveisce
contro il suicidio e loda le gioie inerenti alla lotta in corso per la vita di
fronte alla tristezza e all'infelicità.
13-Germinale
(titolo originale Germinal)
Figlio di Gervaise Macquart e del suo amante Lantier, il
giovane Étienne Lantier è stato allontanato dal lavoro per aver schiaffeggiato
il suo capo. Disoccupato e in piena crisi industriale, decide di partire per il
Nord alla ricerca di un nuovo impiego. Viene assunto alle miniere di Montsou, dove
scopre le spaventose condizioni di lavoro dei minatori.
Étienne conosce una famiglia di minatori, i Maheu, e si
innamora della giovane Catherine; quest'ultima è promessa ad un rude operaio,
Chaval, e sebbene la ragazza sembri interessata ad Étienne, mantiene nei suoi
confronti uno strano comportamento. Chaval geloso di Étienne e temendo che la
ragazza preferisca a lui il nuovo arrivato, fa in modo di costringere la
giovane al matrimonio riparatore, abusando di lei.
Étienne riesce ad integrarsi rapidamente nel popolo dei
minatori, ed è sconvolto dalle condizioni di vita e dall'ingiustizia che regna
in quel luogo. Comincia assai rapidamente a diffondere idee rivoluzionarie.
Quando la compagnia mineraria, a causa della crisi economica, decreta una
riduzione dei salari, Etienne spinge i minatori a scioperare; riesce a vincere
la diffidenza e la rassegnazione e condivide con loro il suo sogno di una
società più giusta, il personaggio di Lantier potrebbe essersi ispirato al
sindacalista Emile Basly.
Quando scatta lo sciopero, la compagnia mineraria assume una
posizione molto rigida e rifiuta ogni trattativa. Affamati da settimane di
lotta, i minatori intensificano la lotta: rompono i macchinari e le
installazioni minerarie, e aggrediscono alcuni esponenti della borghesia.
L'esercito sopraggiunge per ristabilire l'ordine, ma lo sciopero continua.
Molti minatori sfidano i soldati, che iniziano a sparare sui manifestanti:
Maheu, l'operaio presso il quale Lantier abitava, viene ucciso.
Lo sciopero è un fallimento, e i minatori si rassegnano a
riprendere il lavoro. Souvarine, un operaio anarchico, sabota la miniera.
Nell'incidente muoiono molti minatori, mentre Étienne, Catherine e Chaval
rimangono bloccati nelle gallerie. Chaval provoca Étienne, e quest'ultimo lo
uccide e può finalmente diventare il compagno di Catherine, ma Catherine muore
poco dopo aver trovato l'amore. Étienne esce vivo dall'inferno della miniera, e
decide di tornare a Parigi.
Anche se la rivolta è fallita, Étienne continua a credere
nella causa della lotta degli operai contro le disuguaglianze, ed è persuaso
che un giorno riusciranno ad eliminare l'ingiustizia.
14-L'Opera
(titolo originale L'Œuvre, tradotto in italiano anche con i titoli Vita
d'artista o Il capolavoro)
il protagonista è
Claude Lantier, un pittore "maledetto" già apparso in altri due
romanzi del ciclo: Il ventre di Parigi e L'ammazzatoio, figlio di Gervaise
Macquart, assieme ad altri pittori e scultori, si batte per imporre una nuova
forma d'arte, ben lontana dai canoni neoclassici che all'epoca riscuotono il
favore dei galleristi e delle grandi esposizioni ufficiali. Sebbene alcuni dei
suoi compagni riescano alla fine ad imporsi, Lantier passa di sconfitta in
sconfitta, rimanendo incompreso dal pubblico e spesso anche dai suoi stessi
amici.
Nel romanzo si intrecciano anche storie d'amore e di
amicizia. Claude Lantier incontra infatti in una sera piovosa una giovane
donna, Christine, destinata a diventare compagna della sua vita. La coppia si
trasferisce in campagna ed ha un figlio che però, affetto da idrocefalo, muore
all'età di dodici anni.
Nel frattempo, la coppia è tornata a vivere a Parigi, dove
Claude ritrova i suoi amici ma anche la chiara sensazione della sua sconfitta.
Finisce per staccarsi dalla sua compagna e per passare gran parte del suo tempo
in un grande capannone dove ha iniziato a dipingere un'opera gigantesca, Plen
Air, che lascerà incompiuta impiccandosi di fronte ad essa.
15-La terra (La terre)
"La terra" descrive la disintegrazione di una
famiglia di lavoratori agricoli durante il Secondo Impero francese, negli anni
immediatamente precedenti lo scoppio della guerra franco-prussiana del 1870 ed
offre una vivida descrizione delle difficoltà e della brutalità della vita
rurale nel tardo XIX secolo.
La vicenda si svolge a Rognes, città di Beauce negli ultimi
anni del Secondo Impero. Il protagonista è Jean Macquart, figlio di Antoine
Macquart e di Joséphine Gévaudan, uno dei pochi membri del ramo Macquart libero
da ogni tara. Jean lo troviamo già nel romanzo La fortuna dei Rougon dove viene
raccontata la sua infanzia e poi nella Disfatta e ancora nel Dottor Pascal.
Jean, un lavoratore agricolo è giunto a Rognes, dove lavora
come operaio giornaliero. Egli comincia a corteggiare una ragazza locale,
Françoise Mouche, che vive nel villaggio con la sorella Lise che è sposata con
Buteau, un giovane del villaggio che è attratto da entrambe le sorelle. Il
padre di Buteau, l'anziano agricoltore Fouan, ha deciso di firmare un contratto
noto come "gift between living people" ("dono tra persone
viventi"), con cui i suoi tre figli, Fanny Delhomme (sposata con un
rispettato agricoltore), Hyacinthe (un bracconiere perdigiorno detto "Gesù
Cristo" ) e Buteau, erediteranno prima della morte del padre con l'impegno
di pagare in cambio una pensione ai loro genitori. I beni sono ripartiti in
misura accuratamente uguale tra i tre figli come detta il codice civile del
1804. Non appena il contratto è firmato, Buteau comincia però a risentire della
pensione e rapidamente si rifiuta di pagare. Buteau intanto inizia una campagna
di avances sessuali nei confronti di Françoise, sorella di Lise, che cerca di
respingerlo.
Nel frattempo Françoise e Jean si sono sposati e Françoise
non può più rimanere sotto lo stesso tetto dove vive anche Buteau, le cui profferte
sessuali sono sempre più persistenti e Lise, gelosa di Françoise, l'accusa di
comportarsi in modo volutamente provocatorio. Françoise, che ora è incinta di
un figlio di Jean, decide di andarsene ma chiede a Buteau e a Lise la sua parte
di casa, cosa che la coppia non può permettersi di fare. La situazione peggiora
fino a quando, in una scena scioccante, Buteau e Lise aggrediscono Françoise
mentre è sola in un campo al momento del raccolto. Lise trattiene la sorella
mentre Buteau la violenta e poi la spinge su una falce, ferendola nel ventre e
uccidendo il bambino non ancora nato.
Dopo il crimine commesso i due fuggono dalla scena. Quando
Françoise viene trovata in fin di vita è ancora cosciente e per orgoglio nei
confronti della famiglia si rifiuta di fare il nome di Lise e Buteau e, dopo
aver sostenuto che il suo infortunio è stato il risultato di un incidente,
muore poco dopo.
Intanto i due avidi Buteau e Lise, tornati a casa, iniziano
a rivolgere la loro attenzione a Fouan, la cui ostinazione a rimanere in vita è
diventata per loro motivo di grave difficoltà finanziaria. Una notte, mentre
Fouan è addormentato, rubano nella sua camera da letto e tentano di soffocarlo
ma, constatato che è ancora vivo, gli danno fuoco organizzando la scena per
farla apparire un incidente (la loro storia è accettata dalla comunità locale).
Buteau e Lise rifiutano intanto di pagare a Jean i soldi della quote di
Françoise per la casa di famiglia come sarebbe il suo pieno diritto.
Inorridito dai sospetti per quanto riguarda sia la morte di
sua moglie e di Fouan e per la crudeltà di coloro che lo circondano, Jean
ritorna al suo errare, e lascia la regione per il bene. Mentre se ne va passa
davanti ai tumuli appena scavati di Françoise e Fouan e il grano maturo nei
campi di raccolta.
16-Il
sogno (Le Rêve)
Zola affronta in questo romanzo il tema della religione, ma
in modo meno violento e polemico di quanto abbia fatto nei romanzi "La
conquista di Plassans" o in "La colpa dell'abate Mouret".
Questa volta egli è interessato alla fede popolare e alla
rinascita del misticismo nella società francese della seconda metà del secolo
diciannovesimo.
La storia si svolge in Piccardia, in una città chiamata
Beaumont
Una notte di Natale, Angelique decide di fuggire dai Rabier
e viene trovata da due ricamatori, gli Hubert, appoggiata ad un pilastro della
cattedrale di Beaumont. Questa famiglia è molto religiosa e vive in una piccola
casa adiacente alla cattedrale.
Angelique, che diventa presto la pupilla delle Hubert, si
dimostra molto interessata al lavoro dei coniugi, pone loro molte domande in
materia
Ella si identifica con i martiri e sogna di avere il loro
stesso destino glorioso e, guardando attraverso la finestra, aspetta
l'apparizione di chi cambierà la sua vita. Questa apparizione appare finalmente
sotto l'aspetto di un giovane uomo affascinante, Felicien, pittore di vetro che
ella identifica con San Giorgio.
L'amore nasce tra di loro, ma le loro famiglie si oppongono
al loro matrimonio: la madre adottiva che si è sposata nonostante il divieto di
sua madre e crede di aver ricevuto come punizione il fatto di non poter avere
figli,
Infine, quando Angelique si è ormai consumata lentamente a
causa del divieto, le due famiglie acconsentono al matrimonio ma Angelique
muore fuori dalla chiesa dopo aver dato a Felicien il suo primo e ultimo bacio.
17-La
bestia umana (titolo originale La Bête humaine)
Ennesimo capitolo del ciclo dei "Rougon-Macquart"
che descrive eventi, ideali, sentimenti, speranze, illusioni, vizi e virtù
della Francia nella seconda metà dell'Ottocento oppure come scrisse lo stesso
Zola nella prefazione al primo volume La fortune des Rougon, un'epoca
eccezionale di follia e vergogna, quella particolare del secondo impero di
Napoleone III. È anche un'opera dove ci sono più omicidi, morti, suicidi,
catastrofi ferroviarie, ma che allo stesso tempo descrive in dettaglio la vita
quotidiana di diversi impiegati di tutti livelli delle ferrovie.
Ambientato tra Parigi e Le Havre, è un romanzo tipico del
Naturalismo e del XIX secolo dall'atmosfera particolarmente pessimista e nera.
Émile Zola è uno degli scrittori, come Maupassant, più coinvolti nel movimento
naturalista, che si oppone al romantismo e vuole descrivere la verità com'è
anche se triste o squallida. Sul suggestivo sfondo del mondo stregato della
ferrovia, vengono esposte tematiche come quella dell'alcolismo e della follia
omicida.
Inizialmente era anche disegnato come romanzo che doveva
descrivere i legami "incestuosi" tra potere e giudici,
particolarmente quelli obbedienti che preferiscono lasciare le verità nascoste,
se possibilmente pericolose all'ordine costituito. Infine, il romanzo mescolerà
l'universo dei giudici e delle ferrovie, come Germinal sarà il simbolo della
miniere o Nanà, quello dello spettacolo e delle prostitute.
La ferrovia, la locomotiva, sono viste nel ruolo di
macchinari di genere femminile e questa associazione ricorda le chimere della
mitologia classica, per la voracità con la quale macinano metri su metri e per
il calore esplosivo che emanano dal basso ventre. La ferrovia era anche un
simbolo di progresso e modernismo.
Zola, durante la compilazione dell'opera, effettuò la tratta
da Parigi a Mantes-la-Jolie sulla bruciante e scomoda locomotiva, assieme al
macchinista e al fuochista. Ma l'autore era già legato ai treni, dato che il
padre ingegnere aveva realizzato una delle prime linee ferroviarie e la
passione per i treni divenne costante nella vita dell'autore, che dalla sua
terrazza, si divertì a fotografare innumerevoli treni in transito nel vicino
binario.
È un'opera inquietante, terribilmente pagana, un'epica
perfettamente riuscita, come affermò Gilles Deleuze in una sua critica
letteraria, nella quale il protagonista, il treno, trascende anche il ruolo di
testimone e di censore, per assurgere a quello di agente, e come tale regge il
carico di simbolo nella storia.
18-Il
denaro (traduzione italiana del titolo originale francese
L'Argent)
La vicenda è ispirata alla parabola del banchiere Paul
Eugène Bontoux e dell'Union Générale, una banca d'affari fallita nel 1882, il
libro, ambientato nella Parigi imperiale di Napoleone III, narra le vicende di
una grande speculazione finanziaria architettata da Aristide Saccard.
Saccard, assieme a Madame Caroline e al fratello Hamelin (un
vulcanico ingegnere pieno d’idee), sognano e realizzano il grandioso progetto
di realizzare la Banca universale, che servendosi dei soldi di molti
risparmiatori della borghesia dell’epoca, opera alcuni progetti nel Medio
Oriente infervorato della costruzione del Canale di Suez.
Il romanzo descrive una Parigi molto dinamica, siamo
nell’anno dell’Esposizione universale, la Borsa parigina è tra le più
importanti del mondo moderno e qui Saccard assieme ai suoi soci trova terreno
fertile per realizzare il suo sogno, perché come dice Maxime, il figlio di
Saccard, lui non ama il denaro come un avaro, non vuole ammucchiarlo, ma lo
vuole far scaturire come una sorgente, da ogni luogo. Non a caso la sede della
Banca universale da lui realizzata, la pensa e la realizza come un palazzo
principesco. L'eccesso speculativo porterà all'inevitabile distruzione del
sogno, trascinando con sé tutti quelli che in Saccard avevano creduto. Tuttavia
esso sfuggirà dal castigo, grazie alla sua sfrenata immaginazione ed esiliato
in Olanda si rimette a trafficare. Nel finale soltanto madame Caroline uscirà
dalla distruzione come rigenerata, come l’aria stranamente mite di una
primavera parigina.
19- La
disfatta (La Débâcle)
La storia è ambientata sullo sfondo di una serie di eventi
politici e militari che ha posto fine al regno di Napoleone III e al Secondo
Impero nel 1870, in particolare la guerra franco-prussiana, la battaglia di
Sedan e la Comune di Parigi. Il romanzo inizia nell'estate del 1870 quando,
dopo gravi tensioni diplomatiche, la Francia dichiara guerra alla Prussia (il
nucleo della Germania, che stava allora emergendo come una nazione formata da
una serie di città diverse, regioni e principati). I francesi speravano di
ottenere una rapida vittoria militare da parte dei loro eserciti in marcia
verso est diretti a Berlino. Invece l'esercito prussiano, attraversato il Reno
prima dei francesi, li sconfigge riuscendo così a penetrare ulteriormente in
Francia.
Il romanzo è il più lungo della serie dei Rougon-Macquart.
Il suo protagonista è Jean Macquart, un agricoltore che dopo aver perso la
moglie e la terra (i cui eventi sono descritti nel romanzo La terra), si è unito
all'esercito per la campagna del 1870. Il tema principale è la brutalità della
guerra per il soldato comune e per la popolazione civile in quanto viene
colpita dalle perdite di familiari e amici e dalle difficoltà economiche.
Nella prima parte del romanzo il corpo dell'esercito
francese, del quale Jean Macquart è caporale, si sposta verso la parte
meridionale della valle del Reno, ma ritiratosi a Belfort fa ritorno a Parigi e
poi a Reims, senza combattere come reazione alla notizia della sconfitta di un
altro corpo d'armata nella regione dell'Alsazia, muovendo poi verso ovest
attraverso le montagne dei Vosgi.
La demoralizzazione crescente e la stanchezza dei soldati
francesi, in quanto sono comandati ad andare avanti e indietro e a manovre
irrilevanti, è acutamente descritta dall'autore.
Diventa intanto evidente la crescente disorganizzazione
dell'esercito che non è in grado di portare aiuti alimentari e attrezzature necessarie.
Il corpo d'armata di Jean viene poi trasferito a Reims da cui si suppone di
dover marciare in seguito verso la città orientale francese di Metz dove un
altro esercito francese è assediato dai prussiani.
Per reazione alle pressioni e ai movimenti da parte dei
prussiani, la marcia si discosta dal suo obiettivo iniziale andando verso nord
e l'esercito francese finisce nelle vicinanze della città di Sedan, nella valle
del fiume Mosa, vicino al confine belga.
Nel frattempo Jean stringe amicizia con Maurice, un soldato
che ha una sorella, Henriette, che vive a Sedan.
La seconda parte descrive la battaglia di Sedan durante la
quale l'esercito prussiano riesce a circondare la città e, spostando la sua
artiglieria sulle colline che la circondano, intrappola i francesi nella valle
in una situazione disperata.
Nella battaglia che ne segue l'esercito francese cerca di
rompere l'accerchiamento senza successo: l'autore descrive la battaglia come è
stata vissuta dai protagonisti del romanzo, in particolare da Jean, Maurice,
Henriette e Weiss, suo marito, un civile che muore per difendere la sua casa
contro i prussiani che avevano invaso il suo villaggio.
La battaglia si conclude con l'esercito francese che,
ricacciato a Sedan, si deve arrendere al prussiani che minacciano di
distruggere la città con i suoi abitanti, sia civili che militari, mediante
l'artiglieria.
L'imperatore e l'esercito francese diventano prigionieri di
guerra a Sedan.
Nella terza parte del romanzo l'esercito francese è tenuto
prigioniero per una settimana, dopo di che si mette in marcia per la Germania.
Intanto Jean e Maurice riescono a fuggire. Jean è ferito durante la fuga e
finisce nelle vicinanze di Sedan, dove viene nascosto da Henriette che si
occupa anche delle sue cure mediche fino all'inverno e alla sua guarigione.
Dopo qualche tempo Maurice si sposta a Parigi che durante
l'inverno e all'inizio della primavera del 1871 viene circondata dai prussiani.
Nella primavera del 1871 Jean raggiunge l'esercito francese
al servizio di un nuovo governo che ha negoziato un armistizio con i prussiani.
Intanto si svolge a Parigi una rivolta popolare alimentata dall'umiliazione
dell'armistizio.
Il governo francese riesce a frenare la rivolta, durante la
quale Maurice, che combatte dalla parte degli insorti, è ferito mortalmente da
Jean.
Il romanzo si chiude con i tre personaggi principali: Jean,
il moribondo Maurizio e sua sorella Henriette che si era recata a Parigi dopo
aver perso il contatto con il fratello per più di due mesi.
20- Il
dottor Pascal (Le docteur Pascal)
Il dottor Pascal, figlio di Pierre Rougon e di Felicité
Paech, vive semplicemente in una casa di campagna nella cittadina natale di
Plassans con la fedele serva Martine e la nipote Clotilde figlia del fratello Aristide.
Egli si dedica allo studio delle leggi sull'ereditarietà dei suoi familiari,
estraneo a quello che è l'ambiente della sua famiglia e anche ai contrasti con
i Macquart. Non manca di beneficiare i poveri e, assistito dalla nipote,
trascorre il suo tempo dedicandosi allo studio del sistema nervoso.
Clotilde intanto è diventata grande e, attratta dal lavoro
allo zio che le spiega l'importanza delle leggi bio-psicologiche e che stima,
si lega sempre di più a lui con un affetto non solo di tipo parentale e, pur
essendo promessa sposa al dottor Ramond discepolo di Pascal, ella rifiuta il
matrimonio per legarsi ardentemente allo zio del quale ne diventa l'amante suscitando
così grande scandalo.
Clotilde, che è molto interessata agli studi di Pascal, ascolta
con attenzione e grande coinvolgimento le spiegazioni sulla complessità della
sua opera. Si tratta ormai di un completo albero genealogico dei
Rougon-Macquart che Pascal tiene continuamente aggiornato con ogni dettaglio ed
evoluzione dei membri delle due famiglie.
Intanto i pronostici che erano stati fatti all'inizio del
lavoro basati su deduzioni di carattere scientifico si stanno attuando e si sta
per concludere la storia di cinque generazioni. Adelaïde Fouquet, colei aveva
dato origine alla duplice stirpe, muore dopo anni di follia, il giovane nipote
Charles muore per una emorragia e il padre Maxime, fratello di Clotilde, giunge
alla sua fine consumato da un male incurabile, mentre l'alcolizzato Antoine
Macquart, figlio di Adelaïde e del suo amante muore tra pene atroci per una
combustione creatasi spontaneamente.
Mentre Clotilde si trova a Parigi per assistere il fratello
in punto di morte, il dottor Pascal, che era già ammalato, si aggrava e quando
Clotilde accorre egli è già morto. Clotilde è comunque serena perché sa di
portare nel grembo il bambino dell'amante che alleverà nella casa di Plassans
dove è vissuta.